giovedì 9 dicembre 2021

SMART WORKING E LIBIDO

SECONDO VOI LO SMART WORKING INFLUISCE SULLA LIBIDO ?

Parliamone insieme..


On line sono stati scritti diversi articoli a riguardo, prova a leggere questo..

Lo smart working rovina il sesso. Nello specifico, riduce la libido nelle donne italiane, che lavorando da casa hanno registrato un calo del desiderio. 

A rilevarlo è stato un sondaggio che Gleeden, sito di incontri extraconiugali, ha condotto dopo che in una precedente ricerca dell'estate era emerso che quasi 8 donne su 10 dichiarava di fare davvero fatica a raggiungere l’orgasmo. 
Tra i motivi figuravano già allora l'ansia, lo stress da quarantena, la paura del contagio e… lo smart working
Quest’autunno, Gleeden ha voluto approfondire il legame tra lavoro da remoto ed eros, per capire se il primo fosse ancora causa di malessere sessuale. Un nuovo sondaggio all’interno della sua community ha convolto le donne iscritte al sito. In particolare, il poll online è stato condotto dal 2 al 16 novembre 2020 su 1.982 donne italiane che hanno dichiarato di lavorare da casa.

Il risultato è stato tristemente sorprendente e ha confermato che lavorare in smart working influisce negativamente sul sesso, poiché riduce la libido nelle donne. Stando ai risultati, il 74% delle partecipanti afferma che da quando lavora tra le quattro mura domestiche non ha più voglia di far sesso. I motivi? Stress, preoccupazioni e… anche il look in caduta libera. Tutti fattori che ucciderebbero il mood della passione.Il fenomeno avrebbe addirittura una mappa regionale. con la Lombardia al primo posto della black list dell'eros, seguita da Piemonte, Veneto, Lazio e Friuli. Le donne più affette da questo calo drastico del desiderio da smart working sarebbero più nel particolare le milanesi, le bergamasche, le varesotte, le torinesi, le padovane, le romane e le udinesi. In zona gialla, per il momento, toscane, campane, lucane e molisane. 

Calo del desiderio da smart working

Al primo posto tra il calo della libido nelle donne in smart working, l’incapacità di staccare totalmente la testa dagli impegni lavorativi (82%), che per molte iniziano prima e finiscono molto più tardi di quando andavano in ufficio. Non essendoci più un cambio di scenario, quando il tragitto casa-lavoro consentiva un tempo tecnico di distacco tra i due diversi contesti, molte donne non riescono a staccare del tutto e continuano a rimuginare sui loro impegni lavorativi. 

Per quanto possa sembrare strano a una prima lettura, la mancanza di tempo (69%) è al secondo posto tra i motivi per cui lavorare da casa uccide il sesso. L’assenza di un controllo esterno come quello del capo e dei colleghi fa sì che, paradossalmente, chi lavora in smart working si senta nella condizione di essere costantemente reperibile, per evitare di apparire come “quella che se ne approfitta”. Di conseguenza, le donne cominciano a lavorare prima, finiscono più tardi, non si prendono pause e anche il pranzo finisce per essere consumato alla scrivania. Ecco quindi che, se in teoria lo smart working darebbe la possibilità di ritagliarsi dei momenti di intimità estemporanei e impossibili da avere con la routine precedente, in realtà sta togliendo tempo anche a quelli convenzionali

Per moltissime donne, poi, influisce negativamente sul desiderio anche lo stile (62%) che hanno iniziato ad adottare in lockdown. Pigiami, tute e yoga pants, così come il non truccarsi o acconciarsi più i capelli con la stessa frequenza di prima, non aiutano a sentirsi sexy e ispirate. Non importa nemmeno se il partner non bada a queste cose, molte donne sono a disagio a causa del proprio look “domestico” e per questo meno propense a entrare nel mood. 
Ovviamente questo è valido anche per gli uomini, sicuramente meno attraenti in felpone e joggers rispetto a quando si preparano per uscire. 

Infine, a sorpresa, anche la scomparsa dell’aperitivo tra colleghi (24%) è tra i motivi imputabili del calo della libido delle donne lavoratrici da remoto. Era infatti un momento distensivo, che consentiva di rilasciare lo stress e la tensione accumulata durante la giornata, condito con quella giusta dose di alcol capace di lasciare andare l’inibizione e mettere nel mood giusto per approdare più rilassate e in mood di fare sesso al rientro a casa.

Tra le scuse più usate, invece, per declinare le avance di mariti e fidanzati figurerebbero l’evergreen del mal di testa, un ciclo mestruale senza fine apparente, i figli nella stanza accanto e, più spesso la semplice verità: «sto ancora pensando al lavoro!».


I dati del sondaggio sullo smartworking che riduce la libido femminile Gleeden