martedì 24 maggio 2011

DIBATTITO APERTO. Sulla professione e formazione del counselor. Obiettivo: diffondere informazione.

Mi sono stupita di quando, poco tempo fa, navigando nel web, mi sono imbattuta in un corso di counselig che si sarebbe svolto nell'arco di un week end.
Nella presentazione di tale corso si precisava che l'allievo avrebbe ricevuto al termine un attestato di partecipazione (e fin qui niente di male) e specificava che avrebbe appreso "tutte" le conoscenze necessarie per cominciare privatamente il lavoro di counselor.
Che orrore!
È un po`come la storia dei dentisti, 10 anni fa, quando hanno denunciato non so quanti ciarlatani senza titolo che esercitavano come odontoiatri.
Il punto è che dal dentista bene o male ci si deve andare, mentre per rivolgersi a chi esercita la professione di counselor, psicologo o psicoterapeuta, si deve essere ben disposti alla crescita personale perchè si deve essere pronti a potersi mettere in discussione.
La presenza di professionisti che non sono adeguatamente formati mette in crisi la nostra professione, perchè se un privato si dovesse imbattere in qualcuno che espone un titolo (creando aspettative e false illusioni) e non risponde alla richiesta di aiuto che gli viene portata, il risultato è l'aumento della mancanza di fiducia verso chi esercita questa professione.
Da qualche mese si sta mettendo in dubbio la formazione dei counselor, soprattutto quelli che vengono formati da scuole che impartiscono corsi di psicoterapia, nonostante siano corsi che prevedano 3 anni di formazione in aula più un imponente numero di ore di tirocinio.
E allora che capacità di esistere ha quel corso di un week end che citavo all'inizio del post?
Non voglio entrare nel merito per criticare, giudicare o giustificare.
Mi piacerebbe solo che chi si occupa di questo tema, si occupasse della serietà degli enti e non solo di mettere regole e norme (che agli italiani piace tanto..e poi rendono poco).
Io oltre che professionista, sono ancora in formazione (e credo che lo sarò finchè sarò capace di intendere e di volere), e considero la formazione un elemento importante soprattutto nella mia professione.
Counselor, psicologo e psicoterapeuta sono tre figure totalmente distinte l'una dall'altra, ma la vera differenza non la fa solo il percorso di studi, ma il professionista, in quanto individuo con una propria capacità di giudizio.
È un po' come l'odontotecnico che non può fare il dentista (rifacendomi al paragone fatto poco fa).
E quindi oltre alla capacità di giudizio ci si deve rendere consapevoli di quali mezzi e quali strumenti si possono mettere a disposizione per chi ci chiede aiuto e sostegno.
Queste tre professioni sono definite come relazioni d'aiuto, ed alla base di ogni relazione (in questo caso cliente-counselor o paziente-terapeuta) vige la fiducia.
Non ci può essere nessuna relazione sana senza la fiducia del cliente (o paziente) verso di noi, e viceversa.
Ciò significa che chi esercita la professione deve essere in grado di sapere quello che può fare attraverso un sano senso di responsabilità e di etica professionale.
La professione di counselor, che viene insegnata dalle scuole che impartiscono corsi di counseling, non è regolata in Italia, ma esiste in Europa e nel mondo. Uno dei padri fondatori del counseling è Carl Rogers (psicologo statunitense) e la professione è regolata tanto negli Stati Uniti come in Inghilterra.
Forse è proprio la mancanza di fiducia che l'albo degli psicologi dà ai counselor ad alimentare questo vortice di menzogne, di false illusioni e di ciarlatani ??

Lascio la discussione aperta, perchè per i BIG e i miei maestri è ancora aperta.
Fa sempre piacere poter leggere un vostro commento.
Aspetto le vostre idee.