domenica 30 ottobre 2011

"Comprenderse a uno mismo significa sentirse mas allá de las palabras,dejandose caer en el abismo de lo impensable", Alejandro Jodorowsky.
"Comprendere se stessi significa sentirsi al di là delle parole, lasciandosi cadere nel baratro dell'impensabile", Alejandro Jodorowsky

lunedì 10 ottobre 2011

IL MINISTERO DELLA SALUTE PUBBLICA UNA LINEA DI PREVENZIONE DEI TUMORI

Secondo l’OMS, l’ambiente, inteso sia in senso fisico che socioeconomico, è un fattore determinante per la salute umana ; in particolare, dal punto di vista oncologico, sono da tenere in considerazione i seguenti elementi.


Nell'articolo sono spiegati i rischi che l'uomo corre in presenza di:
Inquinamento atmosferico
Inquinamento del suolo e della catena alimentare
Campi elettromagnetici
Campi a radiofrequenza (RF)
Amianto
Inquinamento indoor
Esposizione a sostanze chimiche
Radiazioni ultraviolette 
Esposizione a cancerogeni nei luoghi di lavoro


È utile diffondere certe notizie, soprattutto quando il governo si decide a renderle pubbliche!
Di seguito riporto l'articolo che potete trovare a questo indirizzo: 
http://www.salute.gov.it/tumori/paginaInternaMenuTumori.jsp?id=1694&lingua=italiano&menu=primaria


Ambienti di vita e di lavoro

Secondo l’OMS, l’ambiente, inteso sia in senso fisico che socioeconomico, è un fattore determinante per la salute umana ; in particolare, dal punto di vista oncologico, sono da tenere in considerazione i seguenti elementi.

Inquinamento atmosferico: rappresenta uno dei fattori di rischio ambientale per la salute umana maggiormente riconosciuti, con un impatto sulla salute particolarmente elevato per il grande numero di persone esposte soprattutto in ambiente urbano. I principali inquinanti da valutare e monitorare sono: CO e CO2; SO2; NOx ; articolato (PM10, PM2,5, frazioni fini e ultrafini); metano; composti organici volatili alifatici e non; IPA, diossine e furani, metalli pesanti (arsenico, cadmio, mercurio, nickel, PCB). Per effetto della Direttiva Europea del 1999, dal 2005 i valori annuali di PM10 devono essere mantenuti entro i 40 µg/m3 e non deve essere superato per più di 35 giorni all’anno il valore giornaliero limite di 50 µg/m3. La realtà documentata dal sistema nazionale di rilevazione ambientale è preoccupante, con la più parte delle grandi città italiane in costante superamento dei valori limite.

Inquinamento del suolo e della catena alimentare: di particolare rilevanza sono le esposizioni a pesticidi e a sostanze chimiche persistenti come le diossine. I prodotti fitosanitari (definiti dal Decreto legislativo 194 del 1995), a seconda della classe chimica, possiedono un diverso grado di tossicità acuta e alcuni hanno mostrato sperimentalmente di produrre effetti a lungo termine, mutageni, teratogeni o cancerogeni (sarcomi dei tessuti molli, leucemie e linfomi di Hodgkin e non-Hodgkin, tumore della prostata e della mammella).

Campi elettromagnetici: è ipotizzato un possibile ruolo cancerogeno dei campi magnetici a 50 Hz in relazione alla leucemia infantile: gli studi epidemiologici hanno evidenziato un’associazione statistica per esposizioni a livelli superiori a 0,4 µT. Tale associazione non è confermata dalla ricerca sperimentale su animale (World Health Organisation 2007: Extremely Low Frequency Fields. Environmental health criteria n.238).

Campi a radiofrequenza (RF): il quadro complessivo delle conoscenze non consente di formulare in modo coerente ipotesi di effetti a lungo termine, compresi effetti cancerogeni. Il Ministero della Salute, riconoscendo l'importanza di una corretta informazione e comunicazione nel settore della tutela dagli effetti sulla salute dei campi elettromagnetici, ove si riscontra nel pubblico un'elevata percezione del rischio, se non di vero e proprio allarme, non proporzionata alla sua reale entità, ha avviato presso il Centro Nazionale di Controllo delle Malattie (CCM) il progetto "Salute e campi elettromagnetici (CAMELET)".

Amianto: nonostante dal 1992 siano vietati in Italia l’estrazione, l’importazione, l’esportazione e il commercio di amianto e di materiali che lo contengono (Legge 27.3.1992, n.257), l’amianto continua a rappresentare un importante problema di sanità pubblica. Questo sia per l’entità dell’esposizione pregressa, sia per la lunga latenza tra l’esposizione e l’insorgenza dei tumori correlati (mesotelioma maligno e tumore polmonare).

Inquinamento indoor: è influenzato sia dalla qualità dell’aria esterna sia dalle eventuali fonti di inquinamento interne agli edifici, legate ad attività umane o a fonti di emissione specifiche (fumo, insetticidi, deodoranti, colle, vernici, ecc). Un altro rilevante fattore di rischio è costituito dall'esposizione al gas radon. L'esposizione al radionuclide ed ai suoi prodotti di decadimento rappresenta infatti un fattore di rischio accertato per il tumore polmonare (gruppo 1 dello IARC).

Esposizione a sostanze chimiche: In ambito europeo la sola classificazione delle sostanze chimiche individua ufficialmente 54 sostanze note per gli effetti cancerogeni sull'uomo (cat 1) e 783 sostanze che dovrebbero essere considerate possibili cancerogeni per l’uomo (cat 2). La nuova gestione politica delle sostanze chimiche, introdotta con il regolamento REACH n. 1907/2006, mira ad acquisire adeguate informazioni sulle sostanze cancerogene (cat 1 e cat 2) già presenti sul mercato europeo, fabbricate o importate per un quantitativo maggiore di 1 tonn/anno, entro il 1 giugno 2011 e di utilizzare tale informazioni per garantire una maggiore sicurezza negli ambienti di vita e di lavoro. Inoltre le sostanze classificabili come cancerogene (cat 1 e cat 2) rientrano nella procedura di autorizzazione indipendentemente dai quantitativi fabbricati o importati. Tale autorizzazione è relativa agli usi di sostanze presentanti un'elevata pericolosità, rilasciata a condizione che i rischi che esse comportano siano tenuti sotto adeguato controllo e comunque per un tempo determinato al fine di incoraggiare la sostituzione di tali sostanze.

Radiazioni ultraviolette di origine solare (UVA e UVB): un’elevata esposizione di tipo intermittente in particolare, risulta essere il fattore ambientale più importante nell’insorgenza del melanoma benché l’interazione tra le caratteristiche individuali (fototipo I o II, il colore chiaro dei capelli e degli occhi, il colore chiaro della pelle, un numero elevato di nevi comuni ed atipici) e fattori ambientali è comunque complessa. È evidente l’esigenza di porre attenzione alla prevenzione primaria (intesa come campagna di informazione sui maggiori fattori di rischio modificabili per il melanoma) per ridurne l’incidenza, e sulla prevenzione secondaria e la diagnosi precoce per ridurne la mortalità:

Esposizione a cancerogeni nei luoghi di lavoro: Lo studio europeo CAREX (CARcinogen EXposure) ha stimato in 4,2 milioni gli individui esposti a cancerogeni in ambiente di lavoro sul totale di 21,8 milioni di soggetti occupati in Italia. I tumori possono essere ad “alta frazione eziologica professionale” (mesotelioma, tumori dei seni paranasali e angiosarcoma epatico), se l’associazione con alcune esposizioni lavorative è molto elevata ed è l’unica causa documentata, oppure a “bassa frazione eziologica professionale” (tumore del polmone o della vescica) se l’esposizione a specifici cancerogeni occupazionali è una delle diverse cause conosciute. Per i Paesi industrializzati, circa il 4% di tutti i decessi per tumore è attribuibile ad un’esposizione professionale; in Italia, quindi, mediamente circa 6.400 decessi/anno per patologia tumorale sono attribuibili a cancerogeni presenti nell’attività lavorativa; tale percentuale è variabile a seconda del settore economico e della sede anatomica della neoplasia.

(Fonte: "Documento tecnico di indirizzo per ridurre il carico di malattia del cancro per il 2011-2013" )