LA TERAPIA DI COPPIA DAL PUNTO DI VISTA GESTALTICO.
Cos’è la terapia di coppia?
Questo tipo di terapia nasce per aiutare quelle coppie che
non godono di una relazione soddisfacente e che desiderano migliorare la loro
condizione, e vogliono vivere meglio la coppia. A volte, solo uno dei due
partner ripone speranza nella terapia, mentre l’altro arriva in sessione
“obbligato” o condizionato dalla possibile rottura della relazione. Normalmente
la motivazione è alta nel voler migliorare, invece di lasciarsi andare davanti
alle difficoltà e perdere ogni speranza, abbandonandosi all’inevitabile
destino.
Anche se c’è da considerare la possibilità di dividersi,
attraverso la terapia di coppia, si può trovare il modo di affrontare la
rottura in modo sano e meno dispendioso in termini di emozioni che portano a
soffrire e a provare rabbia e rancore (sentimenti che ci porteremo dietro per
diverso tempo e che potrebbero inquinare le future relazioni).
Il terapeuta.
Il lavoro del terapeuta è quello di aiutare a scoprire o a
chiarire cos’è che non funziona, offrendo una visione della relazione dal punto
di vista della propria esperienza e formazione.
Il terapeuta stesso ha sperimentato tale processo di
sofferenza e di lavoro su se stesso, per trovare ciò che manca, e cercare ciò
che si può fare per migliorare se stessi e la relazione.
Il problema della coppia.
Oggigiorno le coppie incontrano ostacoli che vivono come
problematici, tanto da portare i due partner alla rottura: dai rapporti
sessuali insoddisfacenti, alla gestione economica errata, all’educazione dei
figli non condivisa, ecc.. Senza dubbio la coppia incontra il terapeuta
portando motivi diversi, ma la maggior parte delle persone arriva perché il
proprio partner non si comporta come vorrebbe per farla sentire bene: lamentele
e rimproveri verso l’altro, che a lungo andare impoveriscono i sentimenti di
unione, e rendono sempre più complicata la relazione. In questo modo i partner
cominciano a spostare il centro della propria attenzione, da se stessi
all’altro, cominciando a notare ogni singolo difetto che lentamente si
ingigantisce, come se lo si vedesse sotto una lente di ingrandimento. E così la
relazione non è più soddisfacente, tutto diventa pesante, tutto è un obbligo, e
ciò che prima poteva essere piacevole diventa fonte di sofferenza.
Da tolleranti i partner diventano completamente intolleranti
l’uno nei confronti dell’altro.
E così si sentono in trappola, dentro ad un tunnel buio dal
quale non riescono più ad uscirne con le loro proprie forze. Ecco che quindi
entra in gioco il terapeuta, che non conoscendo nessuno dei due, compie una
funzione di mediatore imparziale ed
obiettivo.
Alla base di questa insoddisfazione c’è l’incapacità di
veder soddisfatte nell’altro le prorpie aspettative, perdendo la consapevolezza
che l’altra persona non può essere fatta “su misura”, secondo i nostri
desideri.
La terapia.
Attraverso un percorso che il terapeuta di orientamento
gestaltico propone alla coppia, i due partner prendono lentamente
consapevolezza del fatto che l’altro non esiste per soddisfare ogni sua
aspettativa. Le relazioni devono basarsi sull’accettazione dell’altro per com’è
veramente, cercando quello che li unisce e non quello che li separa, senza
troppe esigenze, perché una relazione si sostiene sulla libertà e su ciò che
entrambi possono dare all’altro.
Attraverso la terapia della Gestalt ci facciamo carico del
significato della nostra esperienza, e troviamo la forza di non lasciare più
tutto il peso sulla nostra relazione di coppia, dove crediamo abbia origine il
nostro malessere, piuttosto di considerare una insoddisfazione propria. Il mio
lavoro è dunque quello di aiutare a capire tale visione infantile, dove la
responsabilità della mia felicità o della mia sofferenza è dell’altro e non è
la mia.
Essere adulti non significa aspettarsi che qualcuno debba
soddisfare i miei bisogni, bensì che ognuno di noi si senta responsabile di se
stesso e che può raggiungere tale soddisfazione in modo naturale, senza
sentirsi obbligato.
Immaturità emotiva.
Arriviamo all’età matura che ci sentiamo “capaci” in
distinti campi (lavoro, relazioni con la famiglia d’origine, hobbies, sport,
ecc.), però molto spesso restiamo immaturi nella dinamica della relazione di
coppia, sebbene abbiamo già avuto diverse esperienze alle spalle (belle e
brutte che siano). Chi non ha detto al proprio partner almeno una volta: “devi
essere così....!”, “non fare questo!”, “hai visto che non hai fatto
quest’altro?”... Ma dobbiamo capire e
comprendere profondamente che la nostra vita non si basa sul comportamento
dell’altro, perché altrimenti staremmo
vivendo un’eccessiva dipendenza. Ecco perché è necessario “coltivare” la
maturazione della persona in tutti gli ambiti, ed essere in grado di trovare
soluzioni ai nostri problemi da soli anche nell’area della nostra
relazione di coppia.
Intelligenza emotiva.
Ultimamente si parla sempre di più di “Intelligenza
emotiva”, proprio come la capacità di riconoscere, utilizzare, comprendere e
gestire in modo consapevole le emozioni proprie ed altrui. Una buona terapia
può essere trasformatrice per chi la intraprende, imparando a vedere la coppia
in un nuovo modo, guadagnando in qualità. Se ci facciamo carico delle nostre
emozioni senza cercare scuse, potremmo ottenere maggior senso di libertà e
indipendenza, migliorando la nostra relazione col nostro partner. Questa nuova
modalità sarà soddisfattoria per noi, e i nostri figli impareranno dalla
relazione dei propri genitori e la ripeteranno in futuro (proprio come abbiamo
fatto noi, osservando i nostri genitori).
L’importante è rendersi conto che la maggior difficoltà
risiede in noi stessi, e non nell’altro.