lunedì 24 dicembre 2012

RIMEDI EFFICACI NATURALI CONTRO I MALANNI DELL'INVERNO

Uno psicologo, come terapeuta dell'anima, si dovrebbe interessare oltre che alla "psyché" anche alla cura del corpo, per poter prendere in carico la persona a 360°.
Mi sono ritrovata infatti più volte a consigliare ai pazienti utili rimedi per i malanni causati dal freddo duranti i duri mesi invernali.
Senza troppo dilungarmi, vorrei semplicemente scrivere i pochi rimedi efficaci che sarebbe utile prendere per PREVENIRE influenza ed altre affezioni (respiratorie, gastrointestinali, ecc.).
Tali rimedi sono naturali, ciò significa che sono efficaci se presi regolarmente (non ad intermittenza) per lunghi momenti, affinché possano donare al corpo gli effetti desiderati.
Purtroppo la nostra società, dove tutto corre e più nessuno ha il tempo di fermarsi (neanche per soffrire i propri mali), ci raccomanda farmaci super chimici che "tappano" il sintomo, senza spesso curarne la causa, e creando l'insorgenza di problemi che a primo impatto non crediamo esser correlati (per es. l'antibiotico è risaputo che oltre ad uccidere i batteri cattivi, fa fuori anche quelli buoni, scatenando nel corpo infezioni di altra natura rispetto a quella di partenza).
Io stessa non prendo più farmaci (a parte qualche raro caso importante), ostacolata/aiutata dal periodo di allattamento dei miei figli, che mi ha fatto scoprire il potere delle sostanze curative naturali (sempre stando attenta all'assunzione di erbe non adatte).
Incredibile come alcuni possano invece temere prodotti naturali, lasciando la propria salute in balia di antibiotici e farmaci chimici di altra natura.

Esistono due diverse modalità per curare i diversi "acciacchi" portati dal freddo inverno: la prevenzione e la cura.

PREVENZIONE:

- propoli in soluzione idroalcolica (per adulti) o senza alcool (per i bambini) tutti i giorni da quando cominciano i primi freddi, una pipetta ogni mattina diluita in un poco di succo (io uso propoli EVSP)
- oligoelementi (rame, oro, argento), 1 pipetta ogni mattina;
- ribes nigrum, 3 pipette, contro infiammazioni di qualsiasi natura.

CURA STATI SINTOMATICI:
- propili 2 pipette ogni mattina, quando i sintomi si manifestano
- oligoelementi 2 pipette, ogni mattina
- ribes nigrum, 3 pipette

andando solo a cercare in internet qualcosa che realmente spiegasse gli effetti di propoli e di ribes nigrum, ho trovato queste informazioni:

Propoli:


La propoli ha proprietà:

Ribes Nigrum:


Viene utilizzato in fitoterapia e gemmoterapia per stimolare le ghiandole surrenali a produrre cortisolo, un cortisoneendogeno che aiuta l'organismo a reagire alle infiammazioni. Utilizzato anche per malattie cutanee (eczema e psoriasi). Il cortisolo genera una reazione essenziale ad ogni tipo di stress o lesione. Stimola la conversione di proteine in energia e elimina le infiammazioni, inibisce inoltre temporaneamente l'azione del sistema immunitario. [senza fonte]

(La fitoterapia è sconsigliata in allattamento, in quantità anche minime, ma io credo sia meglio un po' di ribes nigrum piuttoto che il solito antibiotico prescritto da pediatri o altri medici di base, dicendo che sono compatibili con l'allattamento!)

Altro rimedio molto utile contro la tosse secca: acqua calda, limone e miele.



Sperando di essere stata di aiuto,
auguro a chi in questo momento è influenzato come me, di guarire presto!

Per quanto riguarda i vaccini antiinfluenzali, consiglio di leggere il sito di COMILVA:  http://www.comilva.org/



giovedì 18 ottobre 2012

LA TERAPIA DELLA GESTALT dal punto di vista di un gestaltista

Vorrei inserire un video che ben riassume in pochi minuti la terapia della Gestalt e la sua visione del disagio esistenziale. 






lunedì 13 agosto 2012

LA RINASCITA IN PSICOTERAPIA

"La condizione alla quale si riferisce l'inferno dantesco è quella nella quale l'individuo è completamente dominato dalle sue passioni, e passivamente è posseduto da quelle che oggi chiamiamo le sue esigenze nevrotiche. Bisognerebbe tuttavia aggiungere che non c'è inferno se non per chi intraprende un viaggio sino alle profondità di se stesso, dal momento che non vi è coscienza di vivere in una prigione se non per chi inizia a prendere coscienza della realtà della sua situazione". Naranjo, 2001
, pag. 179.

giovedì 10 maggio 2012

I FIORI DI BACH

I Fiori di Bach sono una serie di essenze naturali utilizzati per il trattamento di varie situazioni emotive, come la paura, la solitudine, la disperazione, stress,depressione e ossessioni. 
Sono stati scoperti da Edward Bach tra il 1926 e1934.

Il dottor Bach era un grande ricercatore, un medico e omeopata. Ha sperimentato con diversi fiori selvatici nativi della regione del Galles, in Gran Bretagna, dove era in origine per trovare 38 rimedi naturali, ognuno con proprietà curative per i diversi problemi emotivi. 

I 38 fiori sono chiamati appunto Fiori di Bach.

I Fiori di Bach sono chiamati anche essenze floreali di Bach e fiori di Bachelisir.

La sua teoria era che alcune malattie fisiche hanno un'origine emotiva, e se i conflitti emotivi persistono a lungo, la malattia del corpo comincia ad emergere e ad esprimersi attraverso i sintomi, tuttavia, ristabilendo l'equilibrio emotivo, la malattia fisica viene risolta. Fu così che ha sviluppato la terapia delle emozioni. 

A mio parere, e secondo la mia esperienza, questo metodo si applica molto bene nella cura delle malattie e dei sintomi psicosomatici, ovvero di quelle manifestazioni che hanno un'espressione fisica del disagio emotivo e psicologico (mal di testa, dolore di cervicale, dolori gastrici, mal di gola, tosse, ma anche insonnia, sonno interrotto, etc.).
Dopo più di 70 anni, i rimedi si sono rivelati un ottimo sistema per affrontare stati fisici, mentali ed emozionali.

Per saperne di più dei rimedi e della loro somministrazione è utile chiamare uno specialista, che dopo un'adeguata indagine della sfera emotiva personale, può indicare i fiori più indicati alla persona.

I Fiori di Bach non hanno alcun effetto collaterale, e si possono somministrare a bambini, adulti, anziani e anche agli animali. I fiori funzionano come una "chiave che apre una porta": se la chiave è giusta la porta si aprirà, mentre se abbiamo scelto la chiave sbagliata la porta resterà chiusa.
E' possibile che almeno una volta si siano provati su consiglio di un amico o dell'erborista, e che non si siano verificati gli effetti desiderati. Forse, l'approccio di uno specialista, sarà sicuramente più indicato e migliore nel trovare "la chiave" giusta.

Rimango a disposizione per domande e consigli.

mercoledì 9 maggio 2012

ETICA O SANA ALIMENTAZIONE?

Mi piacerebbe segnalare un video che ha una grande importanza sia per quanto riguarda un discorso etico nei confronti degli esseri viventi, sia per quanto riguarda l'alimentazione, tema che ormai è diventato a me caro.
Escludo tutti quei pensieri e discorsi sia politici che estremisti, a cui non mi conformo.
Credo solo che sia utile poter capire cosa succede nella società in cui viviamo per poter vivere con una maggior consapevolezza di noi stessi e di coloro che ci circondano.
Il video mostra la ripresa di una lezione universitaria del giornalista americano Gary Yourofsky.

Qui trovate il link:

http://www.youtube.com/watch?v=8DQoJTwEN0Q

Sarebbe bello aprire un dibattito, con coloro che certamente hanno prima visualizzato il video.

venerdì 20 aprile 2012

"PREGHIERA DELLA GESTALT" (PERLS)

Io sono la mia vita e tu la tua.
Io non sono in questo mondo per rispondere alle tue aspettative.
E tu non sei in questo mondo per rispondere alle mie.
Tu sei tu e io sono io.
E se per caso ci incontriamo, allora è splendido!
Altrimenti non ci possiamo fare niente. (Perls, 1969)

martedì 27 marzo 2012

MASTER: L'ALLENATORE E.... IL PALLONE

Il 9 e il 10 giugno 2012 si terrà a Salice Terme il Master per allenatori dilettanti di calcio un Master di approfondimento.


Nm Sport Service organizza «L’Allenatore e… il pallone», master calcistico di approfondimento con lezioni pratiche e teoriche, rivolto a tutti i tecnici di Prima Squadra eSettore Giovanile, oltre che ai Preparatori Atletici e dei Portieri.
Un appuntamento imperdibile per approfondire e dibattere sulle moderne tipologie di allenamento e di gestione tattica, tecnica e psicologica degli atleti.
Il Master si svolgerà, per quanto riguarda la parte teorica presso la sala congressidell’Hotel Clementi di Salice Terme, mentre la parte pratica sarà sviluppata presso loStadio “De Martino” della città termale.
RELATORI
Giuseppe Sannino, allenatore A.C. SIENA
Amedeo Mangone
, allenatore A.C. REGGIANA
prof. Arturo Gerosa, preparatore atletico
prof. Stefano Tomarchio, preparatore atletico professionista
dott.ssa Elena Vlacos, psicologa dello sport
e altri allenatori professionistici di primo piano.
Coordinatore del corso prof. Arturo Gerosa

Maggiori informazioni a questo link.







giovedì 22 marzo 2012

SERATA DI PRESENTAZIONE SUL MENTAL TRAINING

Presto sarà riproposta su richiesta del Centro Sportivo Country Club Vho di Tortona la presentezione del programma di Mental Training per lo sport.

La serata si terrà 18 aprile 2012 alle ore 19 presso il C.S. Vho di Tortona.

Indirizzo:


Indirizzo
STRADA VIOLA ROSE' FACETO
Telefono
0131 /81 5605

DIPENDENZA DA GIOCO D'AZZARDO E NUOVE DIPENDENZE: LE NET ADDICTION (O INTERNET DIPENDENZA)

Secondo il DSM IV (il Manuale Diagnostico e Statistico per i Disturbi Mentali), il gioco d'azzardo patologico (o GAP) si identifica attraverso questa descrizione:
"Mostrate un persistente e ricorrente comportamento di gioco d'azzardo disadattivo, in cui il bisogno di giocare è incontrollabile e vi riconoscete in almeno 5 delle situazioni elencate di seguito:

1
Siete completamente assorbiti dal gioco d'azzardo (rivivete esperienze di gioco del passato, soppesate o programmate la prossima avventura, pensate senza sosta a come ottenere il denaro per giocare).
2
Dovete aumentare costantemente le puntate per arrivare allo stesso livello di eccitazione.
3
Non riuscite in alcun modo a controllare, diminuire o interrompere le giocate.
4
Vi sentite irrequieti e irritabili se cercate di ridurre o interrompere il gioco d'azzardo.
5
Giocare è un modo di fuggire dai problemi, dal senso di colpa, dall'ansia o dalla depressione.
6
"Rincorrete le perdite" (per esempio raddoppiate le puntate per vincere tutto in una volta e rifarvi delle perdite).
7
Mentite ai familiari, al terapeuta e ad altri per occultare l'entità del vostro coinvolgimento nel gioco.
8
Avete commesso azioni illegali (falsificazione, frode, furto, appropriazione indebita) per finanziare le giocate.
9
Avete rischiato o perso una relazione significativa, il lavoro, opportunità di studio o di carriera a causa del gioco.
10
Fate affidamento su altri per reperire il denaro con cui sanare una situazione finanziaria disperata a causa del gioco.


Il GAP non è l'unico disturbo nel campo delle "nuove" dipendenze.
Infatti ultimamente si sta analizzando e studiando una serie di protocolli clinici per dare sostegno anche a coloro che sono coinvolti nelle cosiddette "NET ADDITION" o "INTERNET DIPENDENZA".
Tale disturbo sembra poter esser descritto in modo semplice, in realtà si contraddistingue da diverse sfumature.

L'utilizzo patologico di internet è classificato come:
- specifico (compulsione da web)
- multidimensionale (utilizzo del web senza uno scopo)

Inoltre gli studi evidenziano una psicopatologia pregressa al disturdo da dipendenza da internet (es:disturbo ossessivo compulsivo, depressione, altre dipendenze, etc.) e la presenza di altre caratteristiche importanti, come la condotta a rischio, eventi di vita sfavorevoli (es:separazioni, lutti, licenziamenti), e le potenzialità psicopatologiche della rete ("sul web sono chi voglio essere").

I sintomi dell'utilizzo patologico del web:
- bisogno di maggior tempo da dedicare al computer
- riduzione dell'interesse rivolto a tutto ciò che non è online
- sviluppo "offiine" (nella vita reale) di tutto ciò che non è agitazione (es:sintomi della sindrome d'astinenza)
- un pensiero fisso rivolto all'attività on line, quando si vive la vita reale
- mancato controllo dell'impatto del bisogno sulla propria vita e i propri affetti, che può diventare distruttivo
- psicopatologia preesistente
- vera e propria alienazione: il soggetto sente di vivere una vita virtuale

Tra le dipendenze da internet troviamo:
LA PORNODIPENDENZA ONLINE
LA DIPENDENZA DA RELAZIONI VIRTUALI
LA DIPENDENZA DA SESSO VIRTUALE 
LA DIPENDENZA DA GIOCO DI RUOLO (DGR; MUD)

- LA PORNODIPENDENZA ONLINE:
Colui che soffre di pornodipendenza è dipendente da immagini e video online pornodipendente.
La finalità a cui rivolge la propria attività è quella di mantenere attiva l'eccitazione per la maggior parte del tempo (dalle 6 alle     10/12 ore).


- LA DIPENDENZA DA RELAZIONI VIRTUALI:
Riguarda per la maggior parte le donne di mezza età, che trovano uno spazio (virtuale) dove ridefinire la propria identità (spesso a proprio piacere senza coincidere con la realtà).
Difficilmente il soggetto ha percezione del proprio problema, che è sintomo di una ricerca per risolvere problemi relazionali.


- DIPENDENZA DA SESSO VIRTUALE:
Considerando che oggigiorno il traffico che riguarda la pornografia online riguarda il 90% di internet...
E' una dipendenza diversa dalla pornodipendenza (che riguarda per la maggioranza gli uomini) e si definisce come una grande preoccupazione di trovare un partner sessuale (che nella pornodipendenza non è presente), presente per la maggior parte nelle donne. Le comunicazioni avvengono di norma anonimamente o sotto falso nome.


- DIPENDEZA DA GDR (MUD)
E' un problema che riguarda principalmente gli adolescenti, dai 14 ai 25 anni, considerando che l'adolescenza oggi si è protratta.
Si caratterizza dall'utilizzo di giochi di ruolo online dove il ragazzo (o la ragazza) può creare liberamente un proprio personaggio, scegliere una missione, e creare vere e proprie relazioni virtuali (potendo far sposare anche i personaggi tra di loro), che possono poi essere vissute anche nella realtà.
Di solito il problema è segnalato dai genitori, in quanto il/la ragazzo/a non si rende conto della gravità della situazione.
Spesso il soggetto va incontro a:

  • impossibilità di controllo dell'impatto dell'attività sulla propria vita affettiva, lavorativa, sociale
  • uso prolungato di internet con necessità di impiegare maggiore tempo
  • disfunzione del ciclo sonno-veglia e del bisogno di alimentazione (esagerata o assente)
  • riduzione per l'interesse di ciò che non è internet (scuola,lavoro,famiglia, relazioni sociali)
  • sviluppo off line di ansia, agitazione ed aggressività (fino a sviluppare il fenomeno "Hikikomori", che affronta la realtà con la fuga nella tecnologia)
  • tendenza all'alessitimia e possibilità di sintomi dissociativi
  • altri
Altra dipendenza da considerare è quella dal programma online Secon Life, il quale però richiede un grande investimento di denaro, oltre al tempo dedicato, ed è proprio la parte economica che risulta per l'utilizzatore un ostacolo, permettendogli (od obligandolo) a smettere di giocare.


Ciascuna di queste dipendenze viene trattata con approcci e metodologie diverse.
Secondo gli studi più recenti si ottengono comunque buoni risultati di "disintossicazione" e di ritorno ad una vita normale.
L'approccio più utilizzato è comunque quello psicoterapeutico (se non ci dovessero essere psicopatologie pregresse da trattare con la farmacologia).
Inoltre si reputano di grande aiuto i test psicodiagnostici che lo psicologo è in grado di somministrare ed analizzare.


Per maggiori informazioni rimango a disposizione di chi avesse curiosità o necessità di consiglio.

lunedì 27 febbraio 2012

"L'uomo è ciò che mangia". Feuerbach

Già nel 1800 Ludwig Feuerbach, filosofo di matrice hegeliana, si chiese se effettivamente ciò di cui ci nutriamo può o non può andare ad influire sul nostro corpo, psiche compresa.
Ritengo che l'ampia possibilità di scelta che oggigiorno abbiamo ci può da una parte aiutare, e dall'altra confondere nella scelta di alimenti sani che non vengano contraffatti da false diciture (per esempio "naturale" per indurre a pensare al biologico).
Ciò che mangiamo può aiutare a favorire la buona salute o viceversa a stimolare la secrezione di tossine che possono diventare cancerogene. Si pensi solo che alcuni studi riportano la correlazione tra lo zucchero e il disturbo di attenzione e iperattività (ADHD) nei bambini; zuccheri che si trovano nella maggior parte degli alimenti dedicati a loro.
Inoltre sono proprio gli zuccheri ad andare ad influire sulla l'abilità emotiva dell'uomo.
Perciò credo che un buon psicologo, durante la raccolta dei dati anamnestici, dovrebbe chiedere informazioni anche sulla dieta adottata dal paziente.

Riporto di seguito un articolo trovato su un banale portale di informazione, che pero ritengo essere molto semplice, chiaro ed efficace.
Buona lettura!


I 10 miti da sfatare sulle diete Diete equilibrate, diete da Star, diete folli e diete benefiche per la salute. Ma quanto c'è di vero e salutare nei più comuni regimi dietetici? In molte diete, come ad esempio la popolarissima dieta Dukan , sono stati rilevati degli aspetti negativi affatto sani.
Di seguito vi spieghiamo quali sono i 10 miti da sfatare sulle diete più comuni.
1. "Salutare" equivale a pochi grassi
Molte persone pensano, sbagliando, che gli alimenti sani siano solo quelli con pochi grassi (e viceversa). A volte, invece, molti cibi come yogurt o altri snack pubblicizzati come dietetici, contengono elevate quantità di sale, additivi e zuccheri.
È anche il caso di considerare che non tutti i grassi sono uguali e, addirittura, alcuni di essi sono sani. I grassi monoinsaturi, ad esempio, che si trovano nell'avocado, nell'olio d'oliva e nelle noci, possono aiutare a perdere peso, oltre che a preservare la salute del nostro cuore e ad abbassare il colesterolo cattivo. Quando si sceglie di mangiare o no un alimento, è sempre bene valutare non solo la quantità di grassi ma anche la tipologia.
2. Le patate contano come frutta e verdura
È opinione comune che le patate siano un ottimo sostituto di vari ortaggi. Le verdure non possono essere rimpiazzate dalle patate, nonostante quest'ultime siano una valida fonte di fibre, vitamine del gruppo B e potassio. In realtà, nel Regno Unito le patate vengono classificate come carboidrati piuttosto che vegetali.
3. Quello che conta è solo la frutta fresca…
La frutta è sicuramente un ottimo rimedio non solo per avere vitamine e altri nutrimenti ma anche per sentirsi sazi in modo sano. Ma, oltre la frutta fresca, un'ottima idea possono essere anche succhi di frutta, frutta secca o congelata, restando sempre in linea con le porzioni raccomandate. Non solo, è bene sapere, infatti, che anche i dolci ricchi di frutta (torta di mele, crumble o torte di frutta) fanno la loro parte nell'assunzione giornaliera consigliata.
Scoprite tutte le news su diete, alimentazione, moda, cinema e vip su Arturo Tv
4. Naturale significa Sano
Proprio come "salutare"non significa privo di grassi, anche "naturale" o biologico non sempre equivale ad un alimento sano. Di solito il biologico viene scambiato per dietetico o più sano rispetto al cibo trattato. Ma questo non esclude che gli alimenti biologici vengano "migliorati" con grassi, sale o zucchero. Una delle regole d'oro è tenere sempre sotto controllo le etichette, per assicurasi che effettivamente gli alimenti biologici siano davvero al naturale come pubblicizzano.
5. Le diete vegetariane sono carenti di proteine
Uno dei miti più comuni sulle diete vegetariane è che non contengono abbastanza proteine. Tuttavia, gli studi hanno suggerito che mangiare troppe proteine potrebbe essere dannoso alla nostra salute. Il dottor Matthew Piper, dell'Institute of Healthy Ageing (University College London), ha suggerito che una dieta vegetariana ben organizzata può addirittura aiutarci a vivere più a lungo.
Un altro malinteso è pensare che la carne sia la migliore fonte di proteine. In realtà, la maggior parte degli alimenti (compresi verdura e cereali) contiene un certo livello di proteine​​; ce ne sono poi altri che, oltre ad essere un'ottima fonte proteica sono anche liberi dai grassi saturi presenti in molte carni.
6. Intolleranza alimentare equivale ad allergia
Troppo spesso le persone confondono le intolleranze alimentari con le allergie. La differenza, invece, è molto marcata non solo a livello salutare ma anche tra le stesse persone. Sebbene in molti sono convinti di essere allergici ad un qualche alimento, è più probabile che siano solamente intolleranti.
Non solo sono meno frequenti, ma gli effetti delle allergie alimentari sono molto più gravi di quelli delle intolleranze perché riguardano anche il sistema immunitario. Al contrario, le intolleranze coinvolgono principalmente l'apparato digerente e i suoi sintomi, anche se molto fastidiosi, non mettono mai in pericolo di vita chi ne soffre.
7. Lo zucchero grezzo è più sano di quello bianco
Una teoria comune sostiene che lo zucchero di canna sia più sano di quello bianco. Tuttavia, sebbene lo zucchero di canna contenga piccole tracce di minerali (dovuti alla presenza di melassa), non è una quantità così rilevante da rappresentare un reale beneficio per la nostra salute.
Lo zucchero è sempre zucchero, che sia trattato o meno, con le stesse calorie e rischi, tra cui malattie cardiache, carie e obesità.
8. I cereali sono il modo migliore per iniziare la giornata
Si pensa troppo spesso che i cereali, oltre ad essere un alimento dietetico, forniscano l'energia giusta per iniziare la giornata. Purtroppo non è così. Uno studio condotto dalla rivista britannica Which? ha rilevato come solamente uno dei 100 brand leader nel settore dei cereali rientra nei sani livelli di grassi, zuccheri e sale; mentre 22 tipologie di cereali destinati ai bambini, contengono per porzione più zuccheri di una ciambella con la marmellata.
9. L'acqua in bottiglia è migliore di quella del rubinetto
Siamo continuamente incitati a bere acqua per mantenere idratato il nostro organismo, ma non sempre la scelta giusta è l'acqua in bottiglia. Il Natural Resources Defense Council (NRDC), nel condurre una quadriennale revisione dell'industria dell'acqua in bottiglia, ha rilevato che il 25% delle acque in bottiglia è in realtà acqua del rubinetto. Non dimentichiamo, poi, che l'acqua in bottiglia può trattenere delle sostanze chimiche dannose per l'organismo (gli ftalati) rilasciate dalla plastica, che potrebbero portare ad uno squilibrio ormonale se consumate in quantità elevate.
10. Il desiderio di cibo è il modo in cui il vostro corpo vi parla
Quando veniamo colti da una voglia matta di qualcosa di dolce o salato, spesso lo interpretiamo come una mancanza di nutrimento, cui va posto rimedio mangiando. Tuttavia, anche se questa teoria può contribuire ad alleviare il nostro senso di colpa per aver ceduto a golose tentazioni, numerosi studi hanno dimostrato che il desiderio di cibo è solo psicologico.
Uno studio pubblicato sulla rivista Appetite ha suggerito che molte persone desiderano di più gli alimenti cui tentano di resistere come, ad esempio, il cosiddetto cibo spazzatura. In realtà le persone preferiscono il cibo di cui ricordano il sapore (è più facile ricordare il gusto dei dolci o di snack). È per questo che una dieta variegata e completa potrebbe aiutare a diminuire quelle irresistibili voglie di cibi ipercalorici.

lunedì 20 febbraio 2012

LO PSICOLOGO ON LINE

A conclusione del suo primo anno di lavoro, il gruppo OPL "Psicologia e nuove tecnologie" presenta in un documento riassuntivo alcuni strumenti utili allo psicologo interessato ad orientarsi nel panorama delle prestazioni psicologiche a distanza.
Scopri di cosa si tratta e utilizzalo anche tu.


L’Ordine degli Psicologi della Lombardia, a seguito del notevole aumento di richieste sulle prestazioni psicologiche online, ha dato vita al gruppo di lavoro “Psicologia e nuove tecnologie”.

Nel suo primo anno di vita il gruppo ha cercato di fornire orientamento e supporto agli psicologi: il documento qui presentato è un resoconto di quanto fatto, da considerarsi quindi come  “Kit pronto all’uso” per lo psicologo online.
I colleghi interessati ad approfondire l’argomento sono pregati di mettersi in contatto con il nostro gruppo di lavoro per condividere le loro riflessioni, le nuove
ricerche scientifiche sull’argomento, la loro esperienza sulle possibilità e criticità.


GRAZIE AL CONTRIBUTO DATO DALL'ORDINE SARA' POSSIBILE PRENOTARE UN'APPUNTAMENTO CON LA DOTT.SSA VLACOS ATTRAVERSO L'INDIRIZZO EMAL: e.vlacos@gmail.com o TELEFONANDO AL NUMERO 3407998509.
LA CONSULENZA PSICOLOGICA SARA' EROGATA ATTRAVERSO L'UTILIZZO DI SKYPE, UN PROGRAMMA PER COMUPER (windows o mac) SCARICANDOLO DIRETTAMENTE DAL SITO :
- clicca QUI se hai windows
- clicca QUI se hai un mac

IL CONTATTO IN SKYPE DELLA DOTT.SSA VLACOS: elena.vlacos

DI COSA CI OCCUPEREMO INSIEME GRAZIE ALLA E-THERAPY?

- MIGLIORARE LO STILE E LA QUALITA' DELLA VITA
- PREVENIRE E CURARE ABITUDINI CATTIVE (ALIMENTAZIONE, SOSTANZE, PSICOFARMACI, GIOCO   COMPULSIVO)
- TRATTARE SINTOMI DA ANSIA E STRESS
- IMPARARE TECNICHE DI RILASSAMENTO
- ANALIZZARE E SOSTENERE LE PROBLEMATICHE E LE DIFFICOLTA' CHE LA VITA CI PORTA (LA NASCITA DI UN FIGLIO, CAMBIAMENTI IMPORTANTI NEL LAVORO, DIVORZI/SEPARAZIONI, LUTTI)
- DISTURBI PSICOSOMATICI, OVVERO I SINTOMI FISICI CHE DIPENDONO DALLA NOSTRA MENTE
- DISTURBI PROVOCATI DA SHOCK VISSUTI DURANTE EVENTI TRAUMATICI (ES.INCIDENTI)

sabato 18 febbraio 2012

10 CONSIGLI BASE PER LA PREPARAZIONE PSICOLOGICA NEL TENNIS.


Alcuni semplici consigli per giocare in uno stato ottimale a tennis.

1 - Cerca di non pensare a cose che non hanno a che fare con il tennis: al punteggio, al passato (il mio avversario mi vince sempre / sempre batto questo rivale, quella palla era buona e me l’ha contata fuori, etc. ...), al futuro (5 -3 a favore / contro, ho vinto questo game / l’ho perso ...). Il punteggio può anche farti perdere la concentrazione. Il punto è che nessuna di queste cose ti aiutano a giocare a tennis, perché non indicano né la posizione in campo, né il gesto tecnico, né la strategia contro il rivale. Questi pensieri spesso si verificano nei momenti di pausa tra i punti e anche un game e l’altro.
2 - Durante il gioco, non devi pensare né analizzare niente, devi semplicemente giocare a tennis. L'analisi deve essere fatta durante le pause tra punti o tra i game potendo preferibilmente accompagnare quest’analisi da un certo comportamento rituale (ad esempio giocare con le corde della racchetta) per automatizzare questo comportamento. Durante il gioco, devi solo mettere in pratica l’intenzione, senza il tempo di analizzare.
3 - Focalizza la concentrazione sulla palla: in particolare al momento dell'impatto con la racchetta, visto che da questo colpo dipende la traiettoria della palla. Non importa quanto sei preparato sulla strategia se non concentri l'attenzione sulla palla.
4 - Incoraggiati per il successo ottenuto: cioè, quando realizzi un buon tiro, riconoscilo come tale, attraverso un rinforzo verbale (es. Grande!). Quando il risultato di un comportamento è rinforzato positivamente (definito rinforzo positivo come ricompensa), aumenta la probabilità di comportamenti di ripetizione.
5 - Impara dagli errori: se dopo un errore reagisci colpendo la racchetta a terra o ti maledici, tutto ciò che ottieni è decentrarti e superare il giusto livello di attivazione. Se, tuttavia, al fare un errore (ad esempio, palla in rete), analizzi il motivo e visualizzi (o gestualizzi) il colpo che avrebbe dovuto essere quello giusto per non sbagliare, a quel punto l'errore diventa una fonte di apprendimento che ti aiuterà a evitare questo errore in futuro, e quindi devi approfittare dell'errore.
6 – Fissa gli obiettivi: una strategia per raggiungere lo stato di Flow (stato di concentrazione focalizzato sugli elementi principali del gioco) è quello di fissare degli obiettivi, come per esempio tentare tre servizi uno di seguito all’altro, concentrandoti per raggiungere questo obiettivo.
7 - Self-talk positivo: parla a te stesso in modo positivo tra un punto e l’altro. E’ una buona strategia per autoregolarti, rafforzarti o pianificare. Un punto chiave è quello di evitare l'autocritica a tutti i costi. E ' essenziale anche usare parole o frasi di auto-rinforzo come chiave per avere una carica in più.
8 - Indurre il buon umore: se sei di buon umore potrai divertirti, il tuo dialogo interno sarà più positivo e non reagirai in maniera aggressiva  agli errori. Per questo si suggerisce di forzare un abbozzo di sorriso, visto che la configurazione muscolare di un sorriso è identificata dal cervello come positiva ed è responsabile di secernere nel sangue le sostanze proprie di quell'emozione
9 - Controlla lo stato di attivazione: tutti hanno un punto di attivazione ideale, anche se non è la stessa per tutti, ma di solito è costante per la stessa persona. Se sei troppo accelerato, ti puoi bloccare e giocare con paura; ciò richiede un self-talk calmo e in particolare una respirazione rilassata (inspirare lentamente, trattenere pochi secondi l'aria, ed espirare lentamente). Se sei “a corto” di attivazione, puoi provare pigrizia, mancanza di volontà di giocare, ecc. ... Quindi devi aumentare l'attivazione, effettuando un buon riscaldamento per aumentare la frequenza cardiaca e stringendo i denti come quando ti arrabbi: il cervello identificherà la situazione muscolare come rabbia e darà l'ordine di rilasciare tossine nel sangue(ad esempio l'adrenalina), avrai quindi l'energia per affrontare la situazione.
10 – Concediti del tempo fuori dal campo da dedicare a tecniche di rilassamento e di respirazione profonda per sviluppare uno stato di consapevolezza psico-fisica ideale.

E 'molto importante definire una partita a tennis una competizione, come se fosse una sfida, quindi: goditi il momento (il gioco) al di là del risultato.